Parole non dette, sussurrate, negate o mai ascoltate. Ne scorgiamo il leggero fremito all’interno delle atmosfere sospese nelle stanze di Antonio Pasquale Prima. Tele con ampie finestre e porte spalancate lasciano entrare la luce, unica attrice e narratrice di emozioni, talvolta arriva calda e mansueta, altre volte più cupa e perturbante.
Meticoloso e dalla pennellata delicata, l’artista trova ispirazione nelle dimensioni metafisiche di Giorgio De Chirico, diretto a raggiungere l’imperturbabile staticità di Giorgio Morandi, senza mai, però, annullare profondità e prospettive. Prima fugge da imbrogli e frastuoni, da versi sguaiati e gesti irruenti, da luci falsate e colori accecanti, per catturare eterni attimi di silenzi e sospiri.
Nato a Bari nel 1985. Comincia molto presto ad affacciarsi nel mondo dell’arte nella sua città natale: frequenta l’Istituto d’Arte “Pino Pascali”, scegliendo l’indirizzo di Architettura e Arredamento, e coniuga gli studi con autonome sperimentazioni fra tempere e oli. È, però, nel segno lasciato scivolare sulla tela che Antonio Pasquale Prima trova terreno fertile per le sue necessità espressive e decide di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti.
Oggi vive e lavora a Valenzano, dove si dedica a tempo pieno alla pittura, diffondendone i segreti nella sua bottega. Oltre ad aver partecipato a diverse mostre, ha realizzato un quadro per il film La migliore offerta di Giuseppe Tornatore (2013).

Giulia Vincenzi